giovedì 28 marzo 2013

Un libro segnalato

Vorrei segnalare un libro letto di recente. Si tratta di "Il sangue di Montalcino" di Giovanni Negri, edito da Einaudi nel 2010.

E' un giallo ambientato nel mondo dell'enologia, con un detective astemio che indaga sulla morte di un enologo delle Langhe, trovato cadavere in un'abbazia vicino a Montalcino.

Mi ha colpito per l'abilità dell'autore di ritrarre un mondo, quello degli affaristi che ruotano intorno al prestigioso ambiente del vino, cui si contrappone la passione per la cultura enologica della vittima. Sono rimasta affascinata da alcune descrizioni del paesaggio langarolo fatte con rapide e efficaci pennellate e ho trovato divertente l'idea di far "recitare" inconsapevolmente amici e conoscenti dell'autore che hanno prestato i loro nomi ai vari personaggi. Ho apprezzato molto l'obiettivo di far riflettere sui problemi ambientali, insospettabili in luoghi celebrati per la loro bellezza incontaminata, ma minacciati dalla presenza di scarichi industriali e percolati tossici.Il tutto legato dalla struttura del giallo che cattura l'attenzione del lettore e lo conduce dove vuole l'autore, tecnica che personalmente condivido.
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Adelaide 
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mercoledì 27 marzo 2013

Sanità pubblica addio

Ricevo il manifesto del coordinamento che sta organizzando la protesta contro le politiche sulla Sanità di questi ultimi anni.  Lo inoltro molto volentieri per l'importanza della tematica e invito a visualizzarlo cliccando sul link 

http://www.scribd.com/doc/132781345/volantinoSANITA21marzo-1


E-mail: senonoraquando.torino@hotmail.it
Sito: www.senonoraquando-torino.it
Facebook: Se non ora quando? Gruppo Torino

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martedì 26 marzo 2013

Cinema Autismo

Aprire "Leggi tutto" e cliccare  sul link...

http://www.scribd.com/doc/132777075/CinemAutismo2013-Comunicato-stampa-1

...dove sarà possibile scaricare la locandina di questa interessante iniziativa, che si terrà (con ingresso libero) nelle giornate del 2-6-7-8 Aprile, in Torino.
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domenica 24 marzo 2013

Dal mondo della scuola

Ricevo e pubblico volentieri


Ho molto apprezzato la nuova versione del tuo blog che mi sembra ben impostato, a partire dal titolo.
"Dalla loro parte" rende infatti immediatamente l'idea di tutta la fragilità delle persone indifese cui è riferito, persone che hanno più che mai bisogno che altri si schierino dalla loro parte e li sostengano nelle difficili battaglie quotidiane che la vita riserva loro.
Questo blog mi ha portato a riflettere sul fatto che non sempre è sufficiente volersi schierare dalla parte di chi è autistico: è molto importante saperlo fare e riuscire a farlo aggirando tutti gli ostacoli che si creano lungo il percorso che si vuole intraprendere.
Spesso le difficoltà sono intrinseche alla natura stessa del soggetto in questione che tende, non dico a farsi il vuoto intorno, ma sicuramente a tenere gli altri a distanza di sicurezza, per cercare di controllare una situazione che altrimenti gli sfuggirebbe di mano. Questo lo porta a innescare scaramucce, provocazioni, atteggiamenti aggressivi proprio verso le persone che gli stanno più a cuore e che si spendono in ogni modo per impostare una comunicazione costruttiva.
Senza contare che poi all'esterno sono presenti altre difficoltà: il dialogo con le istituzioni, le associazioni, gli esperti del settore, può essere complicato da una disparità di vedute e dalla mancanza di confronto.
Un percorso tutto in salita per chi vuole lavorare seriamente con l'autismo.
Questa è la sensazione che ho maturato personalmente come insegnante e come volontaria in una comunità di soggetti autistici, ma è anche la sensazione che ho colto in alcuni colleghi di sostegno del mio istituto, dove molti sono gli alunni disabili inseriti in laboratori gastronomici con ottimi risultati per la quasi totalità dei casi, ma con alcune difficoltà proprio riguardanti i soggetti autistici.
E se spesso noi insegnanti possiamo rimanere demoralizzati per le difficoltà che incontriamo, capisco tutta la drammaticità della considerazione di chi, come te, dice che i genitori soffrono di problemi più grandi di quelli che affliggono i loro figli, perché si sentono prigionieri di una soggezione culturale che li spinge a delegare anziché proporre soluzioni ai tecnici che se ne occupano.
E' questa una considerazione che deve farci molto riflettere e che vorrei condivider con altri sul blog.

Adelaide  
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venerdì 22 marzo 2013

Un gatto speciale

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Ciao Pietro

Se n'è andato troppo presto Pietro Mennea, e con lui è andato via un pezzo importante della mia vita. Non mi vergogno di dire che sono cresciuto a... "pane e Mennea", poiché l'atletica leggera è stato uno degli amori più grandi che ho vissuto e Pietro è colui che, insieme ad altri miti come Sara Simeoni e Alberto Cova, mi ha regalato emozioni che resteranno per sempre impresse nella mente.

Ricordo ancora adesso un giorno in cui Pietro, ormai uomo maturo e avvocato, europarlamentare per meriti accademici e non sportivi, incontrò Tommie Smith
Pietro aveva tolto dopo 11 anni, nel 1979, il fantastico record dei 200 metri allo statuario nero del pugno chiuso di Città del Messico e proprio sulla stessa pista aveva fermato il cronometro sui 19 secondi e 72 centesimi. 
Auspice dell'incontro fu Gianni Minà, che aveva raccontato per la Rai i due record, le due ribellioni (al razzismo Smith, ad un fisico non da grande atleta Pietro): si scambiarono battute e ad un certo punto  Mennea mostrò un foglio col suo programma d'allenamento al grande Tommie, professore in California dopo essere stato all'indice per quel pugno chiuso di Mexico City. 
"Bene, Pietro: bel programma. Anche io sostengo gli stessi carichi di lavoro nella mia settimana tipo", disse Smith a Mennea. "Beh, veramente, Tommie - rispose il barlettano - quei lavori io li facevo ogni giorno..."
Solo con quel lavoro massacrante poteva svolgere un ragazzino gracile del Sud d'Italia, scoperto perché batteva in gare improvvisate le automobili o i motorini sui 30 metri, fino a diventare l'uomo più veloce del mondo. Il bianco ancora più veloce di tutti: detenere un record sui 200 metri per 17 anni, dal 12 settembre 1979 al 1996 (Michael Johnson glielo sottrasse) è stato un record nel record. 
E da record è stata la vita dopo l'oro olimpico di Mosca, dopo tutte le volte che ha vinto e corso davanti ai grandi neri di Giamaica e America, davanti a Borzov, longevo come pochissimi ai tempi in cui si poteva ancora correre a pane, acqua ed esercizi massacranti.
 Ansimava tutte le volte per un tempo pazzesco e fuori da quel tempo ricordava con orgoglio come tutto questo fosse stato possibile per un uomo normodotato, pulito, italiano e del depresso Sud d'Italia. 

Ciao Pietro, cioè Grande Italiano. Esempio dentro e fuori dallo sport. Soprattutto fuori: si può vivere una favola sudata e dura come la tua ed essere miracolosamente normali.
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giovedì 21 marzo 2013

Livelli Essenziali di Assistenza (LEA)

La Costituzione tutela la salute di ognuno come fondamentale diritto dell'individuo e interesse della collettività, nel rispetto della dignità e della libertà della persona umana.

Perseguendo il superamento di antichi squilibri, che da sempre rappresentano una triste prerogativa del nostro Paese, nel campo socio sanitario, i LEA (Livelli Essenziali di Assistenza) si sono proposti di adeguare ai reali bisogni dei pazienti un insieme di servizi, al fine di renderli efficienti e continuativi sotto l'aspetto organizzativo ed erogativo.
 
Purtroppo è stato rilevato che a livello regionale la legge nazionale sui LEA è spesso disapplicata, non soltanto per "impedimenti economici" ma anche "per disimpegno politico o incapacità amministrativa". Si determinano così interventi socio sanitari con gravi carenze, e ciò accade particolarmente nell'ambito delle problematiche connesse al disagio psichico.
Per tale ragione si comprende come sia necessario e urgente imporre un approccio di interventi mirati sulla base delle esigenze individuali, per non compromettere non solo il paziente nella sua complessità cognitiva, sociale e culturale, ma anche i familiari che vivono una situazione spesso drammatica.

Per potere meglio rivendicare i propri diritti è fondamentale innanzi tutto "conoscerli". Dei LEA cito, allora, tre articoli (35, 26, 27) che mi sembrano tra i più interessanti. E' possibile consultarli sul seguente link:

http://www.scribd.com/doc/130988226/Lea



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domenica 17 marzo 2013

Giornata mondiale ONU

Il 2 aprile, in occasione della Giornata Mondiale per la Consapevolezza dell'Autismo, si terrà a Roma un'importante iniziativa. Il programma (che può essere scaricato selezionando Download) è riportato nella locandina disponibile all'indirizzo seguente:

http://www.scribd.com/doc/130868445/Locandina-2-Aprile
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venerdì 15 marzo 2013

Habemus...

Ringrazio Mario Barretta, autore di questo divertentissimo fotomontaggio.



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Quando il tempo non manca ai nostri figli

Mi rammarico che il mio appello (leggi: "Lettera alla Presidente di Angsa Torino"), rivolto a tutte le associazioni che a vario titolo si occupano di autismo, sia sostanzialmente fallito (chiamo, per antica abitudine, le cose con il loro nome). Fatte salve benevoli eccezioni, si  è scelto - infatti - di non entrare nel merito delle proposte formulate nel post suddetto, rimandando così a "tempi migliori" (è noto che i nostri figli, quanto a tempo disposizione ne hanno da vendere...)  l'avvio di una riflessione diretta  a superare le criticità che investono, in particolare, le condizioni di vita degli autistici adulti.

A poco o nulla mi è servito contattare quattro presidenze provinciali di Angsa (appartenenti a regioni diverse), più  due associazioni che operano sul territorio torinese e una terza, da poco costituita in provincia... Altrettanto "poco o nulla" è servito chiedere l'intervento di altri soggetti, istituzionali e non...
Il risultato è stato che, a parte un certo numero di familiari e operatori intervenuti nella discussione attraverso i loro commenti, tutti gli altri si sono "elegantemente" sfilati. 
Mi piacerebbe che quegli stessi familiari, insegnanti, volontari che hanno scelto di non voltarsi ipocritamente dall'altra parte davanti all'emergenza segnalata, giudicassero - meglio di quanto potrei fare io - i comportamenti  che sto per descrivere. Esiste, al riguardo, una vasta casistica.

Una presidente provinciale di Angsa, per esempio, se l'è cavata dicendo "Conosco bene il tuo pensiero, ma continuerò a fare quello che ho sempre fatto?" (è questa, a mio modo di vedere, una grave mancanza di rispetto nei confronti di una platea potenzialmente ampia, alla quale sarebbe stato giusto rappresentare le ragioni del dissenso dalle mie tesi, accompagnandole con la presentazione - ma c'erano? - di proposte alternative). Altri/e mi hanno detto che preferivano tenersi fuori dalla discussione con la motivazione che erano  in conflitto con associazioni affini alla loro (senza rendersi conto che in questo modo cadevano nella stessa spirale di isolamento e settarismo che avevano appena contestato). Altri/e presidenti non mi hanno degnato di una risposta (più importante, evidentemente, è stato presenziare al millesimo convegno nella speranza, perché no?, di un trafiletto a margine, da esporre nell'album di famiglia o nella bacheca dell'associazione...).

Altri/e mi hanno informato che non riuscivano a inviare i commenti che avrebbero scritto (dimenticando che sull'argomento ho pubblicato un post ad hoc e spiegato, anche in cinese, che sarebbe stato comunque possibile farmi avere il loro punto di vista tramite mail). Altri si sono presto allontanati (in pratica tutti quelli che contestano la mancanza di spazi di confronto. Quando hanno capito che, nel suo piccolo, questo blog gli spazi desiderati li aveva messi a disposizione sul serio, si sono immediatamente dileguati... Pronti, ci mancherebbe altro, a lamentarsi alla prossima occasione).
Ci sono stati genitori che mi hanno confessato la paura di essere ricattati (e a nulla è valso il mio tentativo di rassicurali). Qualcuno mi ha promesso che sarebbe intervenuto nelle prossime ore o nei prossimi giorni (non è avvenuto nulla di tutto questo: evidentemente perché trattasi di persone troppo impegnate); qualcun altro mi ha detto di preferire i cosiddetti commenti "vis a vis" (scordandosi di non avere mai aperto bocca in occasione di convegni, assemblee, eventi pubblici). Eccetera eccetera.

Ho sempre contestato all'associazione alla quale sono iscritto l'eccessiva
autoreferenzialità (in effetti, a rileggere i miei interventi si coglie sempre l'invito ad aprirsi al territorio, cogliendone di persona le criticità e anche le contraddizioni). Ebbene, sarebbe paradossale che tale critica si riversasse ora su di me.
Mi spiego meglio: sono convinto che un libero confronto in tanto si stabilisce in quanto vi è una pluralità di soggetti pronti a contribuire alla soluzione di determinati problemi fino a individuare una sintesi efficace. E' così o no?
Nello specifico mi chiedo: dovrei confrontarmi con me stesso, dal momento che le associazioni sfuggono al dibattito? Non finirei così per essere, a mia volta, autoreferenziale?
No, cari signori. Non ne sarei capace..

A volte penso che, come genitori, soffriamo di problemi molto più grandi di quelli che affliggono i nostri figli. Prigionieri di una grave soggezione culturale deleghiamo tutto a tutti, senza accorgerci del fallimento che è sotto i nostri occhi. Chi più di noi, che viviamo ogni giorno sulla nostra pelle drammi così complessi, conosce davvero la realtà e può proporre ai tecnici soluzioni che restituiscano dignità e diritti ai nostri figli?
E imporle alle istituzioni, senza sotterfugi e ambiguità?

Si continua invece, pervicacemente, ad andare nella direzione sbagliata,  perpetuando strategie e alleanze che, nella migliore delle ipotesi, rappresentano un "deja vu" destinato a lasciare senza risposta una lunga serie di domande.
Mi sbaglierò, ma quello che vedo è la voglia di limitarsi a coltivare solo il proprio orticello, facendo finta che intorno non vi sia un campo enorme da arare con pazienza, umiltà e soprattutto fermezza, per arrivare davvero preparati alla mietitura e alla raccolta.

Pur in presenza di questo quadro disarmante non abdico però all'impegno che mi sono assunto. E' una promessa che ho fatto a Gabriele e a quelli come lui!
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lunedì 11 marzo 2013

Viva la libertà


Oggi sono andato a vedere "Viva la libertà". Torno adesso a casa e provo a mettere giù alcune impressioni che ho tratto dalla visione di questo film, di cui consiglio vivamente la visione.
Personaggio centrale è Enrico Oliveri (Toni Servillo), segretario del principale partito di opposizione (il riferimento al PD mi è parso evidente) che entra in depressione dopo l’ennesimo sondaggio negativo. La competizione elettorale è alle porte ma lui, sfiduciato e smarrito, preferisce fuggire. Nel comitato elettorale è il panico: il portavoce Bottini (un magnifico Valerio Mastandrea), mentre si interroga sulle possibili piste da seguire, rintraccia il fratello gemello, Giovanni Ernani (di nuovo Servillo), un filosofo dimesso da poco da una clinica psichiatrica. 
A questo punto il film si sdoppia e racconta due storie: quella del politico, scappato a Parigi da un’ex fiamma, e quella del filosofo che a Roma prende il posto del gemello. L’impostore piace immediatamente: tra un componimento di Brecht (con cui incoraggia gli italiani a ricominciare dalle proprie forze: “Non aspettarti nessuna risposta oltre la tua”) e massime di buona coscienza, interpreta il ruolo così bene da restituire la speranza a un elettorato fin lì deluso e smarrito. I consensi risalgono rapidamente fino a sfiorare il 66 per cento. Poi...
Ispirato al libro di Andò Il trono vuoto” (Ed. Bompiani,), "W la libertà" incanta grazie principalmente a due qualità, passione e leggerezza, che si fondono perfettamente in una storia che sa di favola. Bravissimi - come detto - tutti gli attori. A cominciare da un monumentale Servillo, continuando per Mastandrea e per le attrici del cast. Indimenticabile la scena con Angela Merkel che balla il tango scalza. 
Alla fine del film l’impressione è che (però) il sogno di una sinistra, con ritrovate sembianze umane, più che di speranza sappia di utopia.
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Iniziative sul territorio


CID - Centro Informazione Disabilita'

PROVINCIA DI TORINO - POLITICHE SOCIALI E DI PARITA'
# 37 - MARZO 2013
SEMINARI, INCONTRI ED EVENTI SUL TERRITORIO

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T4A – TOUCH4AUTISM
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Martedi' 2 aprile 2013, ore 10.30, presso il Presidio San Camillo nell’ambito della Giornata Mondiale sull’autismo verrà presentato il progetto t4A – touch for Autism. 

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BORSA DEGLI ATTREZZI 2013
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Laboratorio culturale di politica sociale, articolato in diversi filoni tematici, per dare un contributo e accompagnare verso una cittadinanza sempre più attiva.

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ORBASSANO: CORSO SUI DISTURBI PERVASIVI DELLO SVILUPPO
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Linee guida per un programma operativo. Il programma prevede 4 incontri rivolti alle famiglie interessate, i primi due incontri sono rivolti anche agli insegnanti.

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(Dis)Organizzazione

Ricevo la mail che segue (triste esempio di quanta strada vi sia ancora da percorrere...). Accolgo volentieri la richiesta di pubblicarla, così come mi è pervenuta. 



Questa è una comunicazione importante. Se vuoi inserirla nel blog: Tiziana
 
----- Messaggio inoltrato -----
Da: SaraP <amores80@yahoo.it>
A: sociale-edscuola@yahoogroups.com
Inviato: Domenica 10 Marzo 2013 11:21
Oggetto: [sociale-edscuola] Ogg: Roma. Master di I livello in Didattica e psicopedagogia per i disturbi specifici di apprendimento

 
Sono d'accordo con lei dott. Nocera, pero' allora occorre diffondere di piu' questi corsi per i docenti curriculari che sono già restii a fare formazione spontaneamente e renderli consapevoli di piu' delle situazioni.E inoltre occorre valorizzare di piu' la figura dell'ins. di sostegno all'interno delle scuole.

--- In sociale-edscuola@yahoogroups.com, "Nocera Salvatore" <nocerasalvatore@...> ha scritto:
>
> A mio avviso, vengono presi solo i docenti curricolari, poichè si vuole cominciare a coinvolgerli con la formazione nell'impegno inclusivo, cosa, attualmente delegata dai curricolari, in genere, ai soli docenti per il sostegno.
> Cordiali saluti.
> Salvatore Nocera
> ----- Original Message -----
> From: SaraP
> To: sociale-edscuola@yahoogroups.com
> Sent: Saturday, March 09, 2013 10:01 PM
> Subject: [sociale-edscuola] Ogg: Roma. Master di I livello in Didattica e psicopedagogia per i disturbi specifici di apprendimento
>
>
>
>
>
> --- In sociale-edscuola@yahoogroups.com, Iacopo Balocco <iacopo.balocco@> ha scritto:
> >
> > Ciao a tutti,
> > segnalo il Master in oggetto.
> > Continuo a ritenere imbarazzante che al Master non si possano iscrivere
> > tutti quelli che svolgono la funzione docente a scuola ma solo coloro
> > che posseggono i titoli indicati.
> > Un saluto
> > Iacopo
> >
> > Roma. Master di I livello in Didattica e psicopedagogia per i disturbi
> > specifici di apprendimento
> > Presso la Facoltà di Scienze della Formazione dell'Università degli
> > Studi Roma Tre è attivato per l'a.a. 2012/2013 il Master di I livello in
> > Didattica e psicopedagogia per i disturbi specifici di apprendimento
> > diretto dalla prof.ssa Lucia Chiappetta Cajola.
> > Al Master possono accedere esclusivamente i richiedenti in possesso del
> > titolo di laurea (triennale, specialistica, magistrale, vecchio
> > ordinamento).
> > Info
> > http://ntdlazio.blogspot.it/
> >
>
> Salve
> avevo fatto presente la cosa gia' alla direttrice del master avendo notato la cosa gia' lo scorso anno, infatti per esempio nella scuola primaria dove la maggior parte dei docenti di classe sono diplomati non possono accedere al master.Quest'anno l'universita' pero' ha messo a disposizione un corso di aggiornamento paralleloe simile al master per i docenti in possesso del diploma di scuola superiore. Invece noto con rammarico che vengono presi in consideraizone solo i docenti di scuola su posto comune.Perche' i docenti di sostegno non ne hanno diritto?Sono di base anche loro abilitati sulla scuola primaria e molti laureati potrebbero accedere al Master.
>
>
>
>
>
> [Sono state eliminare la parti non di testo del messaggio]
>
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sabato 9 marzo 2013

1932


IL NUOVO (?) CHE AVANZA

Suggerisco di leggere questo testo con molta attenzione:
"...i contadini, gli operai, i commercianti, la classe media, tutti sono testimoni; invece loro preferiscono non parlare di questi 13 anni passati, ma solo degli ultimi sei mesi. Chi è il responsabile? Loro! I partiti! Per 13 anni hanno dimostrato cosa sono stati capaci di fare. Abbiamo una nazione economicamente distrutta, gli agricoltori rovinati, la classe media in ginocchio, le finanze agli sgoccioli, milioni di disoccupati.. sono loro i responsabili! Io vengo confuso.. oggi sono socialista, domani comunista, poi sindacalista, loro ci confondono, pensano che siamo come loro. Noi non siamo come loro! Loro sono morti, e vogliamo vederli tutti nella tomba! Mi hanno proposto un'alleanza. Così ragionano! Ancora non hanno capito di avere a che fare con un movimento completamente differente da un partito politico. Noi resisteremo a qualsiasi pressione che ci venga fatta. E' un movimento che non può essere fermato. Non capiscono che questo movimento è tenuto insieme da una forza inarrestabile che non può essere distrutta. Noi non siamo un partito, rappresentiamo l'intero popolo, un popolo nuovo".
Avete pensato siano parole di Grillo?
Invece no: è un discorso di Hitler del 1932....

Noi, per ora, dovremmo ancora essere in democrazia...
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Documento importante

"Qualità e appropriatezza degli interventi nel settore dell'autismo"

Riproduco il file Pdf relativo all'accordo sottoscritto, il 22 novembre 2012, nella Conferenza Unificata Stato - Regioni. Il documento ha per oggetto la "Qualità e appropriatezza degli interventi nel settore dell'autismo".
E' possibile scaricarlo cliccando sul seguente link e, una volta entrati, eseguendo il download:
http://rapidshare.com/files/3492331629/Autismo___Conferenza_unificata.pdf

Per i meno esperti ho pensato di rendere possibile la lettura dell'intero file direttamente all'interno del post. In questo caso  fornisco alcune bervi note tecniche: potete allargare/restringere lo zoom cliccando, giù in basso, su + (più) o - (meno) della lente.  E' possibile visualizzare il documento a pieno schermo cliccando sull'icona all'estrema destra (con un nuovo clic si rientra nella vecchia modalità). Infine: il documento può essere scaricato selezionando la voce Download

Credo che queste informazioni siano già state pubblicizzate da tutte le associazioni di settore, e dunque siano in possesso di ogni familiare (mi stupirei molto del contrario...). Si tratta di un documento che teoricamente costituisce un'importante risorsa a disposizione del mondo dell'autismo.
Perché lo sia anche in pratica è superfluo sottolineare che sarebbe necessaria una forte iniziativa di sostegno e mobilitazione.

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