giovedì 30 maggio 2013

Giovedì 6 Giugno, a Vercelli (vedi  volantino) ci sarà la presentazione di "Immaginario", un'applicazione creata da tre logopediste di Milano, Maria Montuschi, Silvia Cattaneo e Valentina Crippa per sviluppare e sostenere le abilità di comunicazione delle persone con autismo. Si tratta di uno strumento  utile e pensato da persone esperte di autismo per migliorare la comunicazione fra adulti e bambini e per migliorare la qualità di vita con strumenti flessibili e facilmente e utilizzabili.






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lunedì 27 maggio 2013

Ricevo e pubblico volentieri.

ASA Italia, in collaborazione con Fondazione Sodalitas, sarà presente il 5 Giugno al Career Forum DiversitaLavoro. In questa giornata le persone con sindrome di Asperger avranno la possibilità di avere un colloquio con i responsabili della selezione del personale di circa 30 grandi aziende italiane, tra cui Pirelli, IntesaSanPaolo, IBM, L'Oréal, Henkel, Allianz, Michelin, Tre, Apple, e altre. Le aziende sono state sensibilizzate sulla sindrome.

La giornata è quindi un'ottima occasione per riuscire a superare le difficoltà di un colloquio di lavoro e rappresenta una corsia preferenziale per gli asperger in cerca di un impiego.

Rappresentati di Asa Italia saranno presenti durante la giornata per facilitare ulteriormente le relazioni tra le persone con sindrome e le aziende, portare il più possibile i colloqui ad avere un buon fine, e sensibilizzare ulteriormente le aziende sulla sindrome.

Alcuni annunci di lavoro possono essere già visionati sul sito www.diversitalavoro.it . Consigliamo di registrarsi al sito e di inserire i propri dati e il proprio curriculum, perché c'è sempre la possibilità di essere contattati successivamente alla giornata per nuove offerte di lavoro. 

L'evento avrà luogo presso la Banca Popolare di Milano, in via San Paolo 12, Milano, giovedì 5 Giugno 2013 dalle ore 10.00 alle ore 16.00.

In preparazione alla giornata, lunedì 27 maggio, presso Ernst&Young, in via Fernanda Wittgens 6/C a Milano, ci sarà l'occasione di accedere a un servizio di controllo dei curriculum e a due seminari informativi "Come redigere un curricul vitae" e "Come affrontare un colloquio di lavoro". Per il controllo curriculum occorre una prenotazione inviano una mail a info@diversitalavoro.it. Ulteriori informazioni possono essere reperite qui: http://diversitalavoro.it/index.php?option=com_content&view=category&layout=blog&id=8&Itemid=103

Inoltre, per un più generale progetto di inserimento lavorativo ASA Italia ha curato la redazione di un piccolo manuale studiato per agevolare le relazioni tra asperger e colleghi; questo manuale, realizzato interamente da asperger, sarà a breve disponibile sul sito di ASA Italia,www.asaitalia.it, nella sezione Progetti.

Ci auguriamo che questa iniziativa possa rappresentare un aiuto concreto per tanti asperger in difficoltà nel trovare un impiego adatto alle loro capacità.

Andrea Steffanoni
ASA Italia - Associazione Sindrome di Asperger

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Ho ricevuto da Marisa questa dedica. Non potevo non pubblicarla sul blog perché si tratta di un pensiero che apprezzo molto. Penso che gli uomini che ricevono certi doni siano fortunati... anche se nella vita non mancano (mannaggia) altri generi letterari meno belli! Grazie.

Un giorno l'onda chiese al mare: "mi vuoi bene?". Ed il mare le rispose: "Il mio bene è così forte che ogni volta che t' allontani verso la terra io ti tiro indietro per riprenderti tra le mie braccia. Senza te la mia vita sarebbe insignificante. Sarei un mare piatto, senza emozione. Tu sei l' essenza del mio esistere.".L'onda fu felice. Tra le braccia del mare.
Facendo finta, ogni volta di volare via, per dare quel senso di precarietà alle cose, per renderle preziose. Ed ogni volta il mare la riprendeva, con le sue braccia grandi, per riportarla a sé.Raccontano che una notte la luna illuminava il mondo, e l'onda bianca lentamente, in un ballo infinito, scivolava tra un prendersi e un lasciarsi, col mare che stendeva le braccia per poi ritirarle, facendo finta a volte di non poterlo fare, perché l'onda potesse assaporare anch' essa quella precarietà che rende le cose preziose.L'onda ed il mare sono ancora lì, nel gioco infinito delle emozioni. E fanno finta che sarà l'ultima volta che l'onda partirà verso la terra, per non tornare più, ma poi, alla fine, è più forte su tutto il bisogno di riprendersi. Nel sogno di un bene senza fine.

Tony Kospan
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giovedì 23 maggio 2013

Perdere per KO

Mi viene chiesto, per l'ennesima volta, di intervenire sul libro. Avevo promesso di non farlo ma sono diventate troppo le persone che mi chiedono di esprimermi su questo fottuto (o benedetto?) "Mio figlio è autistico".

So che in rete un po' di persone si sono mobilitate, e si stanno mobilitando, per segnalare (e denunciare) la loro rabbia sul silenzio assordante di Angsa e su quello che viene definito uno spudorato appoggio mediatico che l'associazione fornisce ad altri autori e ad altri testi.
Ribadisco la mia opinione: non competo con autori bravissimi (quanto meno senza dubbio più bravi di me) e non ho scritto un libro per vendere. Angsa è libera di appoggiare chi vuole e di allearsi con chi crede.

Confermo di avere enormi difficoltà, questo non posso nasconderlo. Con una battuta potrei dire che David, ai suoi tempi, se la passava meglio di me... Non posso farci niente, non ho mai fatto miracoli e chi - per sbaglio - aveva qualche dubbio in proposito non ha capito niente...
Nella vita si perde e si vince: in questo momento io sono nella condizione del pugile messo all'angolo che sta per cadere al tappeto. Si chiama sconfitta per KO e vi consiglio di applaudire il vincitore e il suo staff.

 "E' evidente" che loro sono stati più bravi!
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Ciao don Gallo

Ciao don Gallo. Un giorno spero d'incontrarti, sei stato un mio grande amico anche se non ci siamo mai conosciuti. Sono un comunista come te, che non te ne vergognavi...






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mercoledì 15 maggio 2013

YES BABY, WE’RE SINGING IN THE RAIN


Stamattina ho ricevuto (del tutto immeritatamente)  questa dedica. Sono onorato e ringrazio di cuore anche a nome di Gabriele. 

C’è quel freddo vigliacco, stasera,
come una bava di cristallo: un’assenza di parole
condite di sale. Un non dire
che urla come il silenzio del cielo.
«Il nord non segna alcunchè,
è soltanto uno dei tanti luoghi ch’esistono»
come apparenza di tempo, misura.
L’equilibrio dei baci si scioglie
come un acquerello intriso
di troppa acqua, di troppo aceto.

«Il quadrato costruito sui sogni
è la somma d’angoli divergenti»
non sempre acuti, spesso ottusi:
come la nebbia nei campi a maggese
o la confusione dei viaggi.
«Hai voglia di parlare d’amore, Mariù»,
qui l’onda è feroce, con un latrato di cane
o il sorriso sbiancato d’un ballerino di tango.
E’ gioco di caviglie strette e di morsi
quella voglia d’andare.

«Yes, baby, we’re singing in the rain»
facendo attenzione al raffreddore:
i cortili di maggio hanno girandole di fiori
ed imprecisi raccordi di cuore;
l’orizzonte si alza, per impercettibile gioco
di gravità. La notte cede improvvisa
alla violenza innocente del sole.

«Capitano, mon capitain, la nave ancora
cede alla deriva del cielo… »
E tu nostromo, lasciala andare, perdio!
Da qualche parte, infine, ci perderemo.

(dedicata)



Questo testo è protetto contro il plagio. Questo testo è depositato ed esiste una prova certa della sua data di deposito e/o pubblicazione. Chi ne fa un uso improprio è soggetto alle sanzioni di legge.

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venerdì 10 maggio 2013

ULTIMI AGGIORNAMENTI SUL LIBRO

Ripropongo il testo della mail che molte persone hanno ricevuto da me in queste ore, perché non escludo che certe informazioni non siano in possesso di quanti abitualmente accedono al blog invece che alla posta elettronica. Grazie.

Ciao a tutte/i,
sono state definitivamente superate le difficoltà, segnalate nel corso delle ultime settimane, a proposito dell’acquisto del mio libro “Mio figlio è autistico” (Ed. Vannini). Il libro, già da alcuni giorni, è arrivato a chi lo ha prenotato on line e a chi lo ha ordinato in libreria; io stesso ho ricevuto a domicilio le copie che aspettavo...
Sembra che la promozione, su Facebook, con lo sconto del 30% in caso di acquisto on line, sia tuttora in corso (pareva dovesse scadere il 30 aprile). In Vannini mi hanno detto che i tempi di arrivo del libro - tra una libreria che si rivolge al distributore e quella che si rivolge direttamente all'editrice – sono praticamente gli stessi, e cioè tre giorni.

Se ci fossero domande specifiche (ma non credo) posso dirvi che il numero della Vannini è 030 313374 (dopodiché dovrete selezionare 1, che corrisponde a Vannini Scientifica). 
Prego caldamente coloro i quali si erano già mossi per informare loro amici e conoscenti dell’uscita del libro di stabilire un nuovo contatto (via Facebook, telefono, mail: fate voi...) alla luce di queste importanti novità dell’ultima ora.

Vi chiedo scusa dei disagi che ci sono stati... Evidentemente è scritto che “dovete soffrire” per leggere il libro e soprattutto è scritto che non dovete limitarvi a fare il possibile per promuoverlo: ciò di cui c’è bisogno è (esattamente, e senza scherzi) l’impossibile
Sono rimasto impressionato dalle testimonianze di solidarietà e vicinanza che ho raccolto. Praticamente tutti, con l’eccezione di un paio di casi che (bontà loro) si sono riservati una raffinata verifica al microscopio, mi hanno dichiarato di essere orgogliosi di combattere questa battaglia al mio fianco. Non so se perderemo (è molto probabile) questa battaglia, quello che so è che non potremo rimproverarci niente: non è poco di questi tempi!

Vi dicevo che qualcuno ha già cominciato a leggere il libro e... naturalmente ha trascorso la notte in bianco (era già avvenuto in passato): partiti con l’idea di leggere le prime pagine si è andati avanti per ore. Risparmiatevi i commenti lusinghieri che già cominciano ad arrivare, aspettate di leggere l’ultima riga dell’ultima pagina. Siate brave/i a nascondere l’emozione perché, qui lo confermo, non ho scritto un libro con l’obiettivo di emozionarvi. Ci saranno pagine in cui chiamerò le cose col loro nome: è quello che ho sempre fatto nella convinzione che l’ipocrisia non sia un peccato veniale bensì mortale... Pensate a quante persone, alle centinaia di migliaia di Gabriele, oggi non hanno nemmeno la possibilità di gridare la loro rabbia per una vita negata. Ecco perché non possiamo prenderci il lusso di essere ipocriti e nascondere le responsabilità... Non emozionatevi ma indignatevi, non protestate ma proponete, non limitatevi solo a un inutile acquisto del libro ma diffondetene il messaggio in ogni direzione e in ogni contesto.

A questo punto non mi rimane che augurarvi buona lettura e rinnovarvi, da una parte, le mie scuse per i ritardi che ci sono stati e, dall'altra, il mio grazie per la vicinanza e la simpatia con cui accompagnate il mio sforzo.
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sabato 4 maggio 2013

UNA VISITA AL COTTOLENGO


Ricevo e pubblico volentieri.

I giorni dei ponti di primavera, coincidenti con la festa di san Giuseppe Cottolengo, hanno spinto molti a riscoprirsi turisti nella propria città e a visitare una realtà nota, ma non quanto merita, ai torinesi: la Piccola Casa della Divina Provvidenza. Una città nella città in cui si entra inizialmente con un po’di circospezione pensando di trovarsi attorniati solo da persone devote e contemplative.      

Un volontario laico guida il gruppo, mostrando alcuni dei tanti padiglioni che compongono la struttura e cedendo spesso la parola ai responsabili dei vari settori: religiosi di tutte le età, suore energiche in scarpe da ginnastica e sacerdoti dai capelli lunghi, dai modi diretti e concreti.
Percorrendo il giardino, dove glicini e alberi si alternano a siepi e aiuole d’erba, che qualche ospite va a raccogliere “per gli uccelli”, non si fa fatica a ricordare che quella zona, il Valdocco, era aperta campagna quando nella prima metà dell’Ottocento il tutto ha avuto inizio. 
Giuseppe Cottolengo traslocava allora dalle due stanzette della casa detta della Volta Rossa, vicino alla chiesa del Corpus Domini in cui era viceparroco e dove aveva conosciuto una realtà fatta di povertà, stenti, emarginazione di tanti piemontesi alle prese con una situazione sociale peggiore di quella degli extracomunitari odierni.
Se allora l’emergenza era legata alla malattia e alle cure sanitarie inesistenti per i meno abbienti, successivamente tra quelle mura si inizia a combattere altre difficoltà:  la disabilità fisica e mentale, la solitudine e l’abbandono.

Appena entrati si viene catapultati in un percorso che vuole spiegare le esperienze sensoriali provate da chi è autistico nei momenti di crisi: una cacofonia di suoni che si sovrappongono e si accavallano e rendono un semplice ambiente domestico peggio di un’officina meccanica. Ci viene spiegato che il percorso serve a mostrare agli allievi normodotati della scuola elementare e media cosa provano in certi momenti i loro numerosi compagni autistici.
Nel padiglione detto degli “Angeli custodi” ci sono  disabili, inseriti nella struttura per l’impossibilità delle famiglie di occuparsi di loro quando erano bambini, ormai invecchiati ma con gli stessi  atteggiamenti di allora. Il down anziano, che incuriosito ci viene a vedere, tiene in mano un coniglio di pezza a cui  succhia di tanto in tanto le orecchie. La suora lo tratta con affetto e ci spiega l’utilità dei loro laboratori di motricità fine finalizzati a mantenere la mobilità degli arti superiori necessaria all’autonomia delle persone nella cura di se stesse nelle attività quotidiane.
Ormai nei padiglioni non vivono più disabili giovani, che ospiti in comunità e centri diurni   frequentano come esterni i laboratori, la piscina e la palestra, ma permangono le persone con disabilità fisiche gravi, presenti nella struttura da più di cinquant’anni .
Ovunque un clima di serenità e di amicizia tra  religiosi,  volontari e  ospiti trattati con un rispetto e calore, senza che venga intaccata la loro dignità o venga fatto pesare ciò che si fa per loro. Colpiscono l’organizzazione professionale, lo scopo chiaro e mirato delle attività, sia pratiche sia legate alla socializzazione, come ci spiega la suora giovane incaricata esclusivamente di dialogare con gli anziani della casa di riposo.

Il percorso termina nella chiesa con una sosta nella cappella dove è sepolto il santo; sorprendente ma condiviso è il senso di pace che si prova in quel luogo dove c’è chi è stato il motore pulsante di tutto ciò che gli ruota attorno… o forse lo è ancora.

Adelaide Gallo    
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venerdì 3 maggio 2013

EPILESSIA: a Torino una due giorni per uscire dall'isolamento

Un piemontese su cento soffre di epilessia, malattia così frequente da essere riconosciuta come "patologia sociale". Sei milioni di persone in Europa e 500 mila in Italia lottano con lo stesso problema, che colpisce soprattutto bambini e adolescenti, ma può manifestarsi in qualunque momento della via.
Vergogna e disagio isolano ancora questi malati.  A Torino, sabato e domenica prossimi, la Lega Italiana Contro l'Epilessia promuove due giorni dedicati all'informazione, alla discussione e allo scambio di materiale informativo.
Si comincia sabato presso il dipartimento di Neuroscienze di via Cherasco (Molinette): dalle 10 alle 16 incontro tra medici e pazienti per uno scambio di materiale informativo e la discussione sui problemi della malattia..Domenica, dalle 10 alle 18, in piazza San Carlo, festa dedicata alla promozione dell'attività della Lice e dell'Apice.
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giovedì 2 maggio 2013

VIDEO CONVEGNO DEL 2 APRILE A ROMA

Ricevo e pubblico volentieri

A cura di Angsa Piemonte, sezione di Torino Onlus, è stata inserita, nello spazio di Youtube gestito dal socio Paolo Fedre ("Venuto dalla luna"), una nuova playlist con i video di tutto il convegno sull'Autismo promosso da FANTASIA, che si è tenuto a Roma il 2 aprile. Segue il Link:

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mercoledì 1 maggio 2013

LA SOLITUDINE DEI DISOCCUPATI

"E' necessario attivare immediatamente un sostegno per imprenditori e lavoratori in situazione difficile che li allontani da tentazioni devastanti.
Sentirsi impotenti e soli conduce alla disistima di sé, all'avvitarsi sui problemi. fino a decidere gesti estremi di cui abbiamo avuto esempi tragici.
I mali dell'Italia e di Torino si curano in un solo modo: tornando a crescere dal punto di vista produttivo. Serve un'idea innovativa di sviluppo che metta al centro il rilancio degli investimenti.".

Parole pronunciate da un sovversivo comunista durante un'accesa assemblea sindacale? No: a dirle, durante la Veglia per il Lavoro, è stato l'arcivescovo di Torino, Monsignor Nosiglia. Non è previsto... che salga sul palco della manifestazione del Primo Maggio, in compenso parlerà un... leader sindacale. Gianni (Gianni chi?) Cortese, segretario confederale della UIL, chiuderà - infatti - la manifestazione, qui a Torino, a nome di CGIL. CISL, UIL.

"Niente scioperi, per favore. Niente lotte! Senza fretta, con i nostri tavoli di concertazione, a voi lavoratori, a voi pensionati, a voi esodati, a voi cassintegrati, a voi disoccupati, a voi donne, ci penseremo noi. Come sempre."!

La musica può incominciare. Ed ecco i gruppi rock del momento salire "finalmente" sul palco: c'è tanto bisogno di musica... Soprattutto in questo momento.

W il Primo Maggio!
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